Scheda | 15 |
Nome immagine | Pastorale |
Materiale | argento cesellato, sbalzato, dorato |
Autore | Ignoto argentiere napoletano |
Datazione | 1832 - 1872 |
Provenienza | Aule Capitolari della Cattedrale di Altamura |
Punzoni | testa di Partenope di profilo N/8 |
Bibliografia | G. Boraccesi, 2016, p. 72 |
Una lunga asta e un ricciolo riccamente decorato compongono il pastorale. Il bastone, scandito da una spirale in argento dorato nella cui trama sono cesellate arcate a sesto acuto aventi decorazioni a nuvola stilizzate, è costituito da tre segmenti avvitati tra loro e da un puntale a forma di pomo nella terminazione. Dal nodo modanato si sviluppa il riccio decorato da elementi fitomorfi di diversa natura, quali foglie di acanto, fiori, tralci di vite, grappoli d’uva e un cherubino con il braccio alzato. La parte terminale della spirale è costituita da tre testine aggettanti di puttini alati. Ogni singolo pezzo che compone il pastorale è marcato dal bollo testa di Partenope vista di profilo con la lettera N, denotante nostrale ovvero prodotto nel Regno, e la cifra 8, corrispondente al titolo dell’argento. Tale bollo è stato utilizzato tra il 1823 e il 1872 (Catello, 1996, pp.19-20). In un inventario datato 1867, conservato presso l’Archivio Storico della Diocesi di Altamura, è riportata l’annotazione dell’acquisto «di un pastorale grande col suo astuccio» nell’anno 1853; nello stesso documento apprendiamo che l’opera, costata 208 ducati, giunse da Napoli a Bari nello stesso anno. Queste informazioni ci permettono di poter legare il pastorale all’arcipretura di Giandomenico Falconi che resse la Chiesa di Altamura dal 1848 al 1862 (Denora - Tota, 2012, pp. 118-119). Giovanni Boraccesi attribuisce la realizzazione del manufatto all’argentiere Vincenzo Caruso (Boraccesi, 2016, p.72).