Scheda | 52 |
Nome immagine | Sant'Antonio da Padova |
Materiale | olio su tela |
Autore | Giovanni Donato Oppido (attribuito) |
Datazione | terzo decennio del XVII secolo |
Provenienza | Chiesa di Santa Maria degli Angeli di Altamura |
Il santo lusitano appare stante al centro della scena – costruita all’interno di una stanza illuminata da una finestra al di là della quale si apre un paesaggio – e reca nelle sue mani gli attributi iconografici: il giglio e il libro sul quale vi è la figura di Cristo bambino. La scena è completata dalla presenza di due puttini in alto a destra, che pongono una corona di alloro sul capo del frate, mentre sulla sinistra un drappo offre una quinta scenografica all’intera rappresentazione. I personaggi sono definiti con una pennellata robusta, che costruisce le anatomie e i panneggi con forza, rendendo facile la lettura del dipinto, mentre la stanza è realizzata con un’attenzione prospettica spiccata, suggerita dal pavimento le cui mattonelle convergono tutte verso un unico punto di fuga, quasi a ricordare le costruzioni prospettiche primo-rinascimentali. Questo gusto orientato verso una chiarezza espositiva, l’attenzione ai particolari nella costruzione degli interni, le tipologie dei volti raffigurati e la pennellata costruttiva dei panneggi ricordano molto da vicino i modi di Giovanni Donato Oppido, pittore nativo della vicina Matera, che fu molto attivo nei primi tre decenni del XVII secolo, soprattutto tra la sua terra d’origine e Altamura (sul pittore lucano cfr. Grelle 1981, p. 122). In particolare il volto di Antonio qui raffigurato è quasi sovrapponibile a quello presente nella grande tela della Madonna del Carmine tra i santi Francesco, Elia, Eliseo realizzata per la chiesa omonima di Altamura dall’artista materano nel 1632 (su cui Berloco 1983-84, pp. 155-159; Di Capua 1985-86, pp. 124-125; Gelao 1994, pp. 119, 245). Quest’ultimo dato permette di ipotizzare la realizzazione in anni vicini a questa data.